Archiviata l'inchiesta sulla lottizzazione di via Rivacciolo

TERAMO – Non furono irregolarità nel piano di intervento in contrada Rivacciolo, oggi via Francesco Fedele: la magistratura teramana ha archiviato l’inchiesta sulla lottizzazione di cinque palazzine portata avanti dalle  Falone Costruzioni ER Srl e San Marco Costruzioni Srl lungo quella che una volta veniva chiamata “via delle fratte”.
Il giudice per le indagini preliminari Roberto Veneziano ha infatti accolto la richiesta d’archiviazione avanzata dal sostituto procuratore della Repubblica di Teramo Greta Aloisi, che non ha ritenuto di dover esercitare l’azione penale nei confronti degli imprenditori Raffaele Falone di Teramo, Giuseppe Petruccelli e Giuseppe Villani di San Marco in Lamis e dell’architetto Stefano Mariotti, ex dirigente dell’Ufficio urbanistica del Comune di Teramo.
i tre costruttori e il dirigente comunale erano stati iscritti nel registro degli indagati per le ipotesi di reato di inadempimento dei contratti nelle pubbliche forniture, frode nelle pubbliche forniture, falso ideologico ed abuso d’ufficio. L’iniziativa gudiziaria nacque dal servizio televisivo andato in onda su "Vera Tv" nella trasmissione ‘Polis’, nel maggio del 2015 e che fu argomento anche di tre commisioni di Garanzia e Controllo convocate dalle opposizioni in Comune a Teramo. Secondo le ipotesi di reato i costruttori avrebbero certificato la fine dei lavori del piano d’intervento integrato (e il Comune rilasciato l’agibilità per le palazzine) sulla base di un falso perchè, si diceva, mancavano 10 metri di marciapiede e il tappetino d’asfalto («è una prassi di cantiere e c’è tempo fino al 2018 per sistemare la zona», replica l’impreda). Inoltre, i costruttori avrebbero modificato la convenzione all’oscuro dei clienti, prevedendo percorsi pedonali attrezzati e due parchi gioco in luogo del campo polivalente e in particolare il costruttore Falone avrebbe realizzato il parco giochi del Tribunale in difformità rispetto al progetto, lucrando sui materiali, circostanza falsa perchè intanto il parco è migliore rispetto al progetto e la Falone Costruzioni ne è stata solo stazione appaltante, cioè ha messo solo i soldi perchè il costruttore del parco è la società Ottovolante.
L’indagine ha impegnato per lungo temppo gli uomini della Forestale e consulenti tecnici. Oggi, a distanza di due anni dalla denuncia «nessun abuso d’ufficio di pubblici ufficiali in favore dei privati – dice Raffaele Falone, titolare di una delle ditte chiamate in causa -, nessuna truffa ai danni degli inquilini per la “misteriosa” scomparsa di un campetto polivalente, nessuna frode ai danni del Comune di Teramo per la realizzazione di un parco giochi, nessun falso ideologico nelle certificazioni, nessun reato e nessun danno per la collettività e ancora: nessun favore al privato imprenditore Raffaele Falone».
L’archiviazione delle accuse aprono adesso un altro capitolo: la costituzione in giudizio, penale e civile, da parte dello stesso Falone e dell’impresa nei confronti di quattri giornalisti che lavorarono al servizio televisivo e degli organi di informazione che lo pubblicarono.